Il Segreto di  Rosa – CAPITOLO 3

 

Mentre mi asciugavo i capelli e mi guardavo allo specchio, mi tornò in mente la nottata. Che dire, un gran Maestro o, meglio, uno spudorato dominatore, che aveva gestito tutta la serata con grande astuzia e determinazione.  

Ma ero contenta di quell’esperienza perché era tanto tempo che non avevo avuto una storia e soprattutto una notte così intensa. Ricordai piano piano tutti i particolari e rimasi colpita dalla naturalezza con la quale mi ero comportata, ma anche dall’apertura verso quel mondo da me sconosciuto. 

La mia immagine riflessa nello specchio, mi rendeva orgogliosa di me stessa, perché all’ età di 40 anni, mi difendevo ancora bene; la linea del corpo snello e ben tonico, pelle liscia e leggermente ambrata.

Mentre mi guardavo, suonò il campanello e mezza nuda risposi al citofono: “Chi è?” una voce giovanile disse “un pacco per lei Signora”. Pensai “un pacco?”. Apri e dopo un po’ qualcuno bussò alla porta. Mi copri bene con la vestaglia di seta rosa con un dragone ricamato sulla schiena, e apri la porta. Mi trovai davanti un mazzo enorme di rose rosse che mi fu messo in mano in fretta e furia, seguito da un semplice arrivederci.

Il mazzo era stupendo e trovai un biglietto tra i petali, con scritto: “domani sera, vengo da te  alle 20 e voglio  trovare una cena romantica e ti voglio trovare vestita sexy e di colore nero”.

Pensai: “che insolente!”, ma nello stesso tempo mi sentivo divertita, incuriosita e sfidata.

Quella sera era il giorno dedicato all’uscita con le amiche e decisi che avrei lasciato presto l’ufficio, per avere un po’ più di calma da dedicare ai preparativi, così nel tardo pomeriggio cominciai a preparami; ma non sapevo bene cosa indossare, perché il tempo stava peggiorando e il meteo aveva addirittura messo lo stato di allerta. Improvvisamente iniziò a piovere, e l’acqua cominciò a scendere copiosa e qualche lampo illuminava il cielo. Sarei rimasta volentieri a casa, per potermi godere un po’ di calduccio e bel film romantico. Ma il programma di quella sera era troppo allettante per rinunciarvi, e così indossai il cappotto lungo fino alle caviglie, mi misi il cappello da pioggia, un bel paio di stivali con il tacco alto ed usci.

Appena fuori dal palazzo, una folata di vento mi fece quasi volare via il cappello, ed un brivido di freddo ed umidità mi fece tremare. Raggiunsi le mie amiche, che già attendevano fuori dal locale ed erano già in coda. Stavano già ridendo e scherzando mentre la coda si muoveva lentamente. Arrivò il nostro turno e fummo accompagnate al nostro tavolo che si trovava al centro della sala difronte al palco. Tutte le volte che entravo in quel locale, avevo la sensazione che il tempo si fosse fermato. Un arredamento in legno vecchio stile ma anche un’atmosfera quasi familiare.

Le altre persone cominciarono ben presto a riempire la sala e un gran brusio cominciò a farsi sentire.

Un buffet molto ricco era preparato in cima alla sala, ed un sacco di vassoi multicolore ci attendevano. La serata prosegui senza intoppi. Il programma prevedeva uno spettacolo swing di una compagnia molto conosciuta, che di solito era capace di portare una ventata di gioia e spensieratezza.

Mentre mangiavamo e parlavamo del più e del meno, vidi con la coda dell’occhio arrivare una coppia ritardataria che si sedette al lato sinistro del nostro tavolo. Mi girai incuriosita, e il mio sguardo incrociò quello di lui, e non potei credere a quello che vedevo! Era Gianni in compagnia di una bellissima donna con i capelli rosso rame, lunghi fino ai fianchi ed indossava un vestito blu scuro molto elegante, con una scollatura pronunciata. Non potevo crederci, era seduto accanto a me insieme ad un’altra donna, ed in quel momento il mondo crollò.

Mi girai ancora per guardarlo ed il mio sguardo incrociò il suo; mentalmente gli mandi questo messaggio: “non capisco”, ma lui sembrava non aver captato il mio pensiero, distolse lo sguardo e lo rivolse a lei.

Un’amica accanto a me disse: “Rosa cosa succede, come mai hai quell’espressione così triste”, “ti senti bene “. Risposi: “si, si tutto bene, vado a prendermi ancora qualcosa da mangiare al buffet”. Mi alzai e mi diressi dal cameriere, che mi accolse con un grande sorriso.

Mentre attendevo il mio turno per essere servita, mi senti sfiorare la schiena da qualcuno, mi girai di scatto e me lo trovai dietro di me con il piatto in mano. Non potei guardarlo a lungo, mi feci largo tra la folla e ritornai al mio tavolo.  Un po’ sconvolta ed incredula, mangiai con voracità tutto quello che avevo nel piatto, completamente assorta nei miei pensieri.

Lo spettacolo iniziò ed io ero molto distratta ed ogni tanto il mio sguardo si volgeva verso Gianni e la sua donna, che sembravano essere in una bolla tutta loro e non disturbati dalla musica che stava per iniziare.

Lo spettacolo fu molto bello e l’atmosfera si riscaldò subito, e tutti fummo presi da quello spettacolo dimenticandoci di chi ci stesse accanto. Fui così rapita da quei balli così energici, che mi dimenticai di Gianni e la sua donna, e quando mi accorsi che la serata era giunta alla conclusione, mi accorsi che Gianni se ne era già andato e mi meravigliai di non essermene accorta.

Anche noi uscimmo dal locale, salutai le mie amiche velocemente e non rimasi a commentare la serata fuori dal locale. Appena uscita mi accorsi che era smesso di piovere e che ancora c’era un andirivieni di macchine; ragazzi erano agli angoli delle stradine del centro, che chiacchieravano allegramente, sorseggiando birra o vino da dei bicchieri di plastica. Mentre passavo accanto a loro, invidiai la loro età, ma soprattutto la spensieratezza e ricordai i vecchi tempi.

Con passo spedito arrivai a casa, entrai in ascensore e premetti il pulsante “attico”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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